Scienza, Ricerca e Sviluppo
Alla base delle Dieta Mima Digiuno®
La Dieta Mima Digiuno® o DMD® è costituita da sani ingredienti naturali distribuiti in 5 giorni consecutivi, durante i quali il corpo non riconosce il loro consumo. Ciò causa il passaggio a uno stato di digiuno.
Scientificamente sviluppato e clinicamente testato, questa scoperta nutrizionale è stata sviluppata presso il Longevity Institute della University of Southern California. Guidato dal Dottor Valter Longo, il Longevity Institute della USC accomuna la ricerca multidisciplinare sull’invecchiamento al fine di migliorare la Salute Umana.
Il nostro programma alimentare ProLon® ha una durata di 5 giorni in un mese. I consumatori possono tornare a uno/a stile di vita / alimentazione normale per i restanti 25 giorni. La Dieta Mima Digiuno® è caratterizzata da ingredienti sani, naturali e scientificamente testati, che nutrono il corpo mentre non ne riconosce il consumo. Questo dieta che mima il digiuno è povera di carboidrati e proteine e contiene acidi grassi sani. La ricetta brevettata DMD® consente al tuo corpo di rimanere in uno stato simile al digiuno, che innesca una serie di misure di protezione che il corpo ha sviluppato durante la selezione naturale quando il cibo era scarso e non era facile da trovare e conservare. Ciò ha portato l’organismo a ottimizzare le sue prestazioni e a prosperare in tali circostanze. Quando sono stati testati sui topi, i protocolli Dieta Mima Digiuno ® hanno incrementato il livello di salute media di un sorprendente 11%, e in studi clinici randomizzati hanno normalizzato molti biomarkers metabolici, correlati all’invecchiamento e alla longevità in salute.
IN EVIDENZA
Un programma alimentare periodico che Imita il Digiuno, Promuove la Rigenerazione Multisistemica, Migliorate Prestazioni Cognitive, e la Salute.
TEST RESULTS
Nel primo studio del Clinical and Translational Report,
i lieviti deprivati del cibo hanno dimostrato avere un’aspettativa di vita più lunga rispetto a quelli nutriti normalmente.
Il secondo studio consisteva nel nutrire un gruppo di topi con una dieta specifica di 4 giorni al mese, la Dieta Mima Digiuno®. La dieta ha ridotto sia il consumo calorico che proteico. Gli scienziati hanno testato alcuni biomarcatori del sangue dei topi trattati con la dieta specifica e hanno scoperto che il profilo nutrizionale emulava un digiuno prolungato a sola acqua. Ritornati a un’alimentazione regolare i topi hanno riguadagnato buona parte del peso, ma non tutto quello perso. Le differenze tra il gruppo della Dieta Mima Digiuno® e il gruppo di controllo riguardavano: il miglioramento del metabolismo e della funzione cognitiva, la graduale perdita di peso, la conservazione della massa magra e della densità ossea, una riduzione dei linfomi maligni, il potenziamento del sistema immunitario e una più lunga, sebbene non assoluta, aspettativa di vita media.
Un terzo studio ha interessato gli umani. Sono state arruolate 19 persone nel gruppo della DMD® e 19 persone nel gruppo di controllo, di tutte le età (19-75 anni), di entrambi i sessi e di diverse razze. In questo modo lo studio ha rappresentato una sezione trasversale generale della popolazione adulta. Agli individui del gruppo della DMD® è stata somministrata una dieta da consumare durante 5 giorni ogni tre mesi. Gli scienziati hanno apprezzato molto la conformità dei pazienti alla dieta, e la maggior parte dei soggetti durante i giorni di digiuno ha riscontrato effetti collaterali lievi o assenti. I risultati hanno dimostrato che il gruppo della DMD® ha sperimentato in media il 3% di riduzione del peso, una riduzione del grasso viscerale, una riduzione della proteina C-reattiva e una nuova modulazione delle cellule del sistema immunitario.
Ideatore della Dieta Mima Digiuno®
Valter D. Longo (nato il 9 ottobre 1967) è un biogerontologo e biologo cellulare italo-americano, noto per i suoi studi sul ruolo della risposta genetica alla privazione di nutrienti rispetto alla protezione cellulare dall’invecchiamento e dalle patologie, e per aver avanzato l’ipotesi che la longevità fosse regolata da geni e meccanismi simili presenti in molti eucarioti. Attualmente, è professore presso la USC Davis School of Gerontology con un incarico congiunto nel dipartimento di Scienze Biologiche e ricoprendo, inoltre, il ruolo di direttore dell’USC Longevity Institute.
Originario di Genova (Italia), Valter Longo ha frequentato la University of North Texas, laureandosi in Biochimica.
Nel 1992 è entrato a far parte del laboratorio del pioniere della “restrizione calorica” Roy Walford presso l’UCLA, dove ha studiato la restrizione calorica e l’invecchiamento del sistema immunitario. Ha completato il suo dottorato di ricerca in Biochimica, studiando nel 1997 insieme a Joan Valentine enzimi antiossidanti e geni anti-invecchiamento presso l’UCLA, e insieme a Caleb Finch la sua formazione dopo il dottorato sulla neurobiologia del morbo di Alzheimer presso la University of Southern California.
Dal 1997 è membro della facoltà della USC Davis School of Gerontology e del Ethel Percy Andrus Gerontology Center.
Nella sua tesi di dottorato del 1997 ha descritto un nuovo modo di studiare l’invecchiamento nel Saccharomyces cerevisiae (durata della vita cronologica) e ha descritto in parallelo alla ricerca sul Caenorhabditis elegans di altri studiosi, il primo canale genetico in grado di modulare l’invecchiamento che, nei lieviti, interessa Ras, l’adenilato ciclasi e la proteina chinasi A, fattori di trascrizione atti alla protezione cellulare ed enzimi ad azione anti-ossidante.
Nel 2001, ha guidato il team dell’USC, identificando in S. Cereviasiae la mutazione nell’adenilato ciclasi e SCH9, omologhi di Akt/PKB nei mammiferi, che incrementa la resistenza allo stress ossidativo e la life-span di circa 3 volte. È stato recentemente dimostrato che geni analoghi tra cui l’adenilato ciclasi, PKA, Tor e S6K regolano anche il processo d’invecchiamento nei topi.
Nel 2008, il laboratorio di Longo ha provato che la delezione delle vie metaboliche Tor-S6K e Ras-PKA, omologhe a SCH9, è responsabile di gran parte degli effetti della restrizione calorica sulla life-span e insieme alla restrizione calorica provoca un’estensione della durata di vita nel S. Cerevisiae di 10 volte.
Metodi e programmi alimentari per abbassare il livello di glucosio e/o del fattore IGF-1
Numero di Brevetto: US9237761 B2
Data di pubblicazione: Jan 19, 2016
Ideatori: Valter D. Longo, Sebastian Brankhorst, Morgan Elyse Levine
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ABSTRACT
Si promuove un metodo che aiuta a migliorare la longevità e/o ad alleviare un sintomo o ancora a prevenire malattie legate all’invecchiamento. Il metodo include una fase in cui si individuano le media e il tipo di apporto proteico giornaliero del soggetto, i livelli di IGF-1 e IGFBP1, i fattori di rischio di mortalità, cancro e diabete. Riguardo al consumo di proteine viene determinata la quantità di calorie proteiche da fonti animali e vegetali.